top of page

Perché non mi guarda mentre parlo? Cosa rivela il contatto visivo sulle interazioni sociali

Il contatto visivo è una componente fondamentale della comunicazione; non solo trasmette interesse e presenza, ma può anche svelare molto sullo stato emotivo e psicologico di una persona. Quando qualcuno evita di guardarti mentre parli o non sostiene il contatto visivo, ciò può avere diverse interpretazioni e implicazioni.


Quando non ti guarda mentre parli.


L'evitamento dello sguardo mentre qualcuno ti parla può essere interpretato in vari modi, a seconda del contesto e delle circostanze:


  1. insicurezza: spesso, non guardare una persona mentre si parla può essere un segno di insicurezza o imbarazzo. La persona potrebbe sentirsi a disagio con la conversazione o con il contesto sociale in cui si trova.

  2. distrazione: in alcuni casi, l'assenza di contatto visivo può indicare che la persona è distratta o preoccupata per altri pensieri o questioni, e non è completamente presente nella conversazione (non possiamo entrare nella testa altrui, ma ti assicuro che nella maggior parte dei casi c'è un dialogo interiore che porta la persona a non essere nel Qui ed Ora).

  3. rispetto Culturale: importante è anche considerare il contesto culturale. In alcune culture, per esempio, mantenere un contatto visivo diretto può essere considerato irrispettoso o aggressivo, e quindi evitare di guardare negli occhi è un segno di rispetto.

  4. disonestà: anche se non sempre vero, evitare il contatto visivo può essere percepito come un segno di disonestà. Alcuni studi suggeriscono che le persone potrebbero deviare lo sguardo quando dicono qualcosa di non vero, mentre altri studi mostrano come una persona possa guardare con insistenza il volto per comprendere se l'altra persona ci sta credendo!


Una ragazza che guarda dei conoscenti sentendosi a disagio
Il contatto visivo - dal libro "Quello che le parole non dicono"

Quando parla senza guardarti negli occhi.


Non sostenere il contatto visivo mentre si parla può anche essere significativo, ed ecco alcune possibili spiegazioni:


  1. ansia sociale: la mancanza di contatto visivo può essere un indicatore di ansia sociale. Le persone con questa condizione spesso trovano difficile sostenere lo sguardo perché si sentono giudicate o esaminate (ho scritto un breve paragrafo su questo tema qui sotto**).

  2. concentrazione: alcune persone potrebbero trovare più facile concentrarsi sul discorso evitando il contatto visivo. In questi casi, la mancanza di contatto visivo non è un segnale di mancanza di interesse, ma piuttosto un modo per raccogliere i pensieri.

  3. confidenza: curiosamente, evitare il contatto visivo non sempre indica mancanza di confidenza. Per alcuni, parlare guardando altrove può riflettere una forma di auto-assicurazione o conforto personale durante una conversazione intensa.

  4. stile comunicativo personale: è essenziale riconoscere che ogni persona ha un suo unico stile comunicativo, per alcuni, il contatto visivo minimo è semplicemente parte del loro modo naturale di interagire.


** Prima di proseguire però vorrei aprire una parentesi sul primo punto ovvero l'ansia sociale, vorrei approfondire in poche righe perché da formatore aziendale spesso mi trovo in situazioni in cui mi è chiaro si soffre di questo disturbo.


L'ansia sociale è un tipo di disturbo caratterizzato da una paura intensa nelle situazioni sociali, dove la persona teme di essere giudicata, umiliata o criticata. Questo può limitare significativamente la loro capacità di interagire con gli altri e di partecipare a eventi sociali.

Esempi:


  1. presentazioni in pubblico: Maria deve presentare un progetto di fronte ai suoi colleghi, ma nei giorni precedenti si sente estremamente ansiosa, preoccupata di dimenticare quello che vuole dire oppure di non sapersi esprimere al meglio; il giorno della presentazione, il suo cuore batte velocemente, le sue mani sono sudate e si sente nauseata.

  2. interazioni casuali: Luca evita le riunioni di lavoro informali come i coffee break, perché teme che le conversazioni spontanee lo mettano in imbarazzo o che non riesca a trovare le parole giuste. Questo lo porta a isolarsi, rinunciando a opportunità di networking e amicizia.

In entrambi i casi, l'ansia sociale non solo provoca disagio fisico ed emotivo, ma può anche avere impatti negativi sulle relazioni sociali e professionali della persona.


Vorrei, quindi, far comprendere come il linguaggio non verbale legato al contatto visivo, richieda una sensibilità in base alle varie dinamiche sociali, culturali e personali che influenzano il comportamento umano.


Come mental coach, è cruciale osservare queste sfumature per interpretare accuratamente le azioni degli altri e rispondere in modo efficace. L'analisi del contatto visivo offre una finestra preziosa sul mondo interiore delle persone, permettendo una comprensione più profonda delle loro emozioni e motivazioni.

Copertina del Libro: quello che le parole non dicono di Andrea Zagato

Quello che le parole non dicono

Avvisami quando esce un nuovo articolo

Grazie per l'iscrizione!

Andrea Zagato - Business Coach, docente aziendale

Andrea Zagato, Business Coach e Digital Marketer specializzato in Intelligenza Artificiale a supporto delle società per comunicare in modo efficace con il proprio pubblico, incrementando visibilità e performance di vendita. Professore presso l'Università Bicocca di Milano corso: Social Media Marketing e docente presso la Digital Export Academy di ICE/ITA, per promuovere l'eccellenza italiana sui mercati internazionali.

In qualità di Docente Aziendale, affianco figure come amministratori delegati, manager, dirigenti e team leader nello sviluppo di competenze trasversali essenziali (soft skills) quali: comunicazione assertiva, gestione dello stress, time management, miglioramento del clima aziendale, public speaking, sviluppo della leadership, supporto al manager e gestione dei conflitti.

I percorsi che propongo sono esperienziali, basati su attività pratiche e concrete, con strumenti immediatamente applicabili al termine di ogni sessione formativa.

Nel mio ruolo di Digital Strategist, supporto aziende ed enti pubblici nei processi di digitalizzazione delle loro attività, occupandomi della progettazione e implementazione di strategie di marketing digitale, con un focus specifico su Web e Social Media.

Tra i miei clienti si annoverano aziende come: PricewaterhouseCoopers PWC S.p.A., Societè Generale Investment Banking S.A., Aria S.p.A. Regione Lombardia, Zurich Assicurazioni S.p.A., Cattolica Assicurazioni S.p.A., TecnorMacchine S.p.A., ItalCementi S.p.A., Marlboro Classic S.p.A, Casa.it S.p.A., Facile.it S.p.A., Fraschetti S.p.A., WiseEnergy Italia S.r.l., Ipsos S.A., Confederazione Nazionale Coldiretti, l'Università degli Studi Bicocca Milano, ICE/ITA Digital Export Academy

  • Instagram - Bianco Circle
  • YouTube - Bianco Circle
  • LinkedIn - Bianco Circle
  • Social TikTok @andreazagatocoach
  • Facebook - Bianco Circle

Andrea Zagato - business coach - Milano | P.IVA 03803720121 | Privacy & Policy

bottom of page