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Andrea Zagato

Solitudine e cervello: come l'isolamento sociale modifica la nostra mente

La disconnessione sociale, comunemente nota come solitudine, è una realtà crescente che colpisce persone di tutte le età e culture. Studi recenti hanno evidenziato come questo fenomeno stia assumendo proporzioni allarmanti, specialmente in regioni come gli Stati Uniti e l'Asia.


La solitudine negli Stati Uniti e in Asia

Negli Stati Uniti, il numero di persone che dichiarano di sentirsi sole è raddoppiato negli ultimi 30 anni, passando dal 20% al 40% della popolazione.

Questo incremento è stato associato a cambiamenti sociali e tecnologici che hanno ridotto la qualità delle relazioni interpersonali. In Asia, la situazione è altrettanto preoccupante. Ad esempio, in India, il National Sample Survey Office ha riportato che 4,91 milioni di persone vivono da sole, spesso soffrendo di solitudine


In Giappone, il fenomeno degli "hikikomori" — individui che si ritirano dalla vita sociale — è diventato un problema significativo, con stime che indicano centinaia di migliaia di casi.


Il fenomeno degli hikikomori in Giappone dovrebbe aiutarci a capire che questo aspetto potrebbe arrivare anche in Europa e, come dico durante le mie lezioni, ho prove concrete che la diffusione è già partita, anche grazie alla mia esperienza da docente universitario.


Numerosi studi hanno indagato la relazione tra l'uso dei social media e la solitudine tra gli adolescenti. Alcune ricerche suggeriscono che un uso eccessivo di queste piattaforme possa aumentare sentimenti di isolamento, ansia e depressione. Ad esempio, uno studio dell'Università della Pennsylvania ha evidenziato un legame tra il tempo trascorso sui social media e l'aumento di fenomeni come ansia, depressione e solitudine.


D'altro canto, altre ricerche indicano che l'uso dei social media può offrire opportunità di connessione e supporto emotivo, specialmente per quegli adolescenti che trovano difficoltà nelle interazioni faccia a faccia. Tuttavia, la qualità delle interazioni online è cruciale; relazioni superficiali o negative possono amplificare il senso di solitudine.


Meccanismi psicologici sottostanti

I social media spesso promuovono il confronto sociale, dove gli adolescenti misurano se stessi rispetto alle versioni idealizzate della vita degli altri. Questo confronto può portare a sentimenti di inadeguatezza e bassa autostima, contribuendo alla solitudine. Inoltre, la dipendenza dai "mi piace" e dalle conferme sociali può creare una dipendenza emotiva, dove l'autovalutazione dipende dall'approvazione esterna.


Conseguenze della solitudine

La solitudine non è solo una questione emotiva; ha anche implicazioni gravi per la salute fisica e mentale. Studi hanno dimostrato che l'isolamento sociale può portare a un aumento del 29% del rischio di malattie cardiache e del 32% del rischio di ictus


Inoltre, la solitudine è stata associata a un rischio maggiore di depressione, ansia e declino cognitivo.



Una ragazza che si sente sola in mezzo alla gente
Giovani, solitudine e Social Media


Alterazioni strutturali del cervello

Studi neuroscientifici hanno evidenziato che la solitudine persistente può portare a cambiamenti nella morfologia cerebrale. In particolare, si osserva una riduzione della materia grigia in aree chiave come l'ippocampo e la corteccia prefrontale, regioni coinvolte nella memoria, nell'apprendimento e nella regolazione delle emozioni. Queste modifiche strutturali possono compromettere le capacità cognitive e aumentare la vulnerabilità a disturbi mentali [Fonte: Fondazione Veronesi]


L'isolamento sociale prolungato può alterare l'equilibrio neurochimico del cervello, aumentando i livelli di neurochinina B (NkB), una proteina associata a comportamenti negativi come paura e aggressività. Questo squilibrio può contribuire all'insorgenza di disturbi dell'umore e altre problematiche psicologiche.


Strategie per combattere la solitudine Per mitigare gli effetti negativi della solitudine sul cervello, è fondamentale promuovere l'integrazione sociale e il supporto emotivo. Interventi mirati, come programmi di socializzazione e terapie psicologiche, possono aiutare a prevenire e contrastare le conseguenze neurobiologiche dell'isolamento sociale.


Affrontare la solitudine richiede azioni consapevoli e proattive.


Ecco alcuni consigli pratici:


  • Coltivare relazioni esistenti: mantenere e rafforzare i legami con amici e familiari è fondamentale. Partecipare a incontri sociali e mantenere contatti regolari può aiutare a sentirsi più connessi.

  • Partecipare ad attività di gruppo: unirsi a club, associazioni o gruppi di interesse può offrire opportunità per incontrare persone con passioni simili, facilitando la creazione di nuove amicizie.

  • Praticare l'autocura: attività come l'esercizio fisico, la meditazione e l'apprendimento di nuove abilità possono migliorare l'autostima e ridurre i sentimenti di solitudine.

  • Utilizzare la tecnologia in modo consapevole: sebbene i social media possano connettere le persone, è importante utilizzarli in modo che promuovano interazioni significative piuttosto che sostituire le connessioni faccia a faccia.

  • Cercare supporto professionale: Se la solitudine diventa opprimente, consultare un professionista della salute mentale può fornire strategie efficaci per affrontare la situazione.


La solitudine è una sfida crescente a livello globale, ma con interventi mirati e una maggiore consapevolezza, è possibile promuovere una maggiore connessione sociale e migliorare il benessere individuale e collettivo.

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